N. 47

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IO, B. C., DESIDERO L’ATEISMO.

Io, B. C., desidero essere il nuovo Prometeo postcontemporaneo.

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Saltando di palo in frasca, io, B. C., mi accorgo ora, anche, che questo libro, ponderoso e grave, sul tema dell’inesistenza di Dio, si è trasformato, ancora una volta, in un altro genere, cioè in un libro giallo nel quale io, B. C., devo cercare, come fare e come confutare e distruggere l’idea dell’esistenza di Dio. Nei precedenti paragrafi, io, B. C., ho spiegato, ho chiarito e ho illustrato la prova, decisiva e definitiva, della legge del secundum non datur, la quale svela e risolve, una volta per tutte, la vexata quaestio e il mistero sull’esistenza o inesistenza di Dio. Inoltre, io, B. C., in questi precedenti paragrafi, ho risolto, anche, il complicato giallo dell’inesistenza di Dio, illustrando e svelando la soluzione, e cioè come la legge universale, decisiva e definitiva, del secundum non datur, dimostra, logicamente e razionalmente, l’inesistenza di Dio. Dunque, io, B. C., nei prossimi paragrafi, ancora una volta, tenendo conto della legge del secundum non datur, voglio dimostrare,affermermare, verificare, avvalorare, e dare per certo, l’inesistenza di Dio, attraverso la legge, logica e razionale, del secundum non datur. Inoltre, io, B. C., oltre che un detective che vuole scoprire e risolvere il mistero dell’inesistenza di Dio, mi sento, anche, come un nuovo Prometeo che, da solo, vuole combattere, dissacrare, vincere, debellare, eliminare e distruggere la mentalità religiosa, sacra, metafisica e mistica di 7.200.000.000 di credenti e di stolti che confidano e hanno fiducia a un Dio che non esiste. Io, B. C., penso, reputo e giudico, inoltre, che questi 7.200.000.000 che vivono, ogni giorno, nel mondo, siano dei creduloni e degli stolti, perché vivono in modo ingannevole, alienato e illusorio, e perché credono in un Dio che non esiste. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che questi miliardi di persone, credenti e di stolti, pèrdono il loro tempo della loro preziosa vita in atti, funzioni, culti e riti che non hanno nessun valore esistenziale pratico, ma sono soltanto dei gesti inutili, dei riti fuorvianti e delle liturgie ingannevoli che fanno vivere una vita ingiusta, anormale, innaturale, infingarda e bugiarda perché tutta sottomessa e sottoposta alle ideologie religiose pseudo sacre e alle teologie false, complicate e opprimenti, verso tutti i seguaci e i fedeli di quelle religioni. Insomma, io, B. C., penso, reputo e giudico che è evidente che questi 7.200.000.000 di creduloni, stolti e di credenti di un Dio che non esiste, non sanno quello che fanno (come disse Gesù Cristo al suo presunto padre Dio). Ma io, B. C., non li posso perdonare perché secondo me dovrebbero essere loro stessi ad abbandonare la propria sudditanza, la loro schiavitù, la loro soggezione, la loro alienazione, la loro follia e a liberarsi, da sé stessi, dalle loro ideologie religiose e dalle loro teologie teocratiche che imperano e dominano in tutto il mondo. Infine, io, B. C., sarei contento e felice se vedessi e constatassi che queste immense masse di religiosi, di stolti e di creduloni, si liberassero e abbandonassero le loro ideologie religiose e le loro ideologie sacre, ed abbracciassero e si convertissero alla concezione dell’ateismo, la quale è l’unica ideologia capace di rendere Autonomi e Indipendenti da ogni forma di misticismo, di fideismo, di ascetismo. Inoltre, l’ateismo è l’unica concezione morale e filosofica capace di cambiare la vita, così breve e fragile, di miliardi di persone e di trasformarla in una vita bella, utile, piacevole, gradevole, morale, atea e mortale. Purtroppo, però, mi accorgo che più di 7.200.000.000 di uomini, donne, vecchi e bambini continuano a credere, a praticare e a inseguire la dimensione del sacro, la dimensione del misticismo e la dimensione ascetica di tutte le religioni del mondo e continuano a genuflettersi e a inginocchiarsi davanti a statue pseudo sacre che non hanno nessun significato, nessun senso e nessun potere, né taumaturgico, né catartico, né escatologico, né salvifico. Io, B. C., penso, reputo e giudico, inoltre, che, ogni volta che vedo in TV milioni di persone che partecipano a delle funzioni religiose e ai riti delle diverse liturgie di tutte le religioni e le confessioni del mondo, provo e avverto dentro di me, un sentimento triste e compassionevole e cresce in me, anche, un sentimento di pietà e di pena. Inoltre, io, B. C., avverto, intuisco, capto, capisco e intento, anche, un grande stupore, un grande sdegno e una grande meraviglia per il triste e meschino spettacolo che mi deriva dal vedere, constatare e osservare che una così grande moltitudine di persone che partecipa, attivamente e devotamente, illusoriamente e ingannevolmente, alle parate religiose e ai culti religiosi, diversi e eterogenei, di tutte le religioni del mondo. Io. B. C., penso, reputo e giudico, inoltre, che queste persone religiose hanno, soltanto, la speranza e l’illusione di credere e di sperare che un giorno avranno la resurrezione del corpo e la vita eterna. Per questa speranza e credenza, io, B. C., penso, reputo e giudico che la maggioranza della popolazione religiosa mondiale crede, è convinta, ha fiducia, presta fede e confida in un Dio che non esiste e che non la accoglierà mai né nel Paradiso, come promette e assicura la religione cattolica cristiana, né nel Nirvana, come promettono l’Induismo e il Buddismo. Infine, io, B. C., sul tema dell’inesistenza di Dio, voglio esprimere un’altra mia considerazione sulle persone, credulone e stolte, che partecipano alle processioni religiose, di qualsiasi religione o confessione del mondo, perché considero queste persone illuse, ingenue, ingannate, lusingate e alienate, perché si lasciano abbindolare, ingannare, lusingare, raggirare, circuire e truffare da tutte le false teologie e ideologie religiose di tutte le Chiese del mondo. Infine, io, B. C., voglio dire e comunicare, anche, a tutti gli uomini del mondo che la vera vita è quella della prima dimensione, naturale, terrena, etica, libera, atea e mortale. In definitiva e in conclusione di questo paragrafo, io, B. C., penso, reputo e giudico, inoltre, che la seconda dimensione, quella irreale, mistica e religiosa, sia una dimensione sbagliata e falsa, dove vanno a finire tutti i miliardi di persone che sperano di vivere una seconda vita eterna, come promettono e assicurano tutte le Chiese del mondo. Infine, io, B. C., penso, reputo e giudico che, mentre i credenti religiosi e gli stolti di tutte le religioni del mondo credono, sono convinti, hanno fiducia, prestano fede e confidano nel fatto che la vera vita e la vera felicità siano quelle che vivranno e avranno dopo la loro morte, o nel Paradiso dei cristiani o nel Nirvana di Budda, io, B. C., penso, reputo e giudico, invece, che la vera felicità e la vera vita consistano, per l’appunto, nel pensare e nell’essere certi che l’unica vita positiva e certa è la vita naturale, terrena, etica, libera, atea e mortale che viviamo su questa Terra, durante la nostra vita terrena.

Modica, 26/12/2023

Prof. Biagio Carrubba

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