LA BELLEZZA DELLA POESIA LATINA (6).

Share Button

DAGLI “AMORES” DI OVIDIO ( 43 a.C. – 17 d.C. ),

LE PIU’ BELLE ELEGIE, DEDICATE, ISPIRATE

E CENTRATE SU CORINNA

Publius Ovidius Naso

Biografia di Publio Ovidio Nasone (Publii Ovidii Nasonis).

Publio Ovidio Nasone nacque a Sulmona nel 43 a.C. nel territorio dei Peligni, (Abruzzo) da  una agiata e antica famiglia equestre. Da fanciullo studiò retorica a Roma insieme al fratello maggiore di un anno, che morì prematuramente. Ovidio, invece, si dedicò quasi subito alla poesia perché, come scrisse, gli veniva facile scrivere in versi. Intorno al 20 a. C. pubblicò la sua prima opera poetica con il titolo Amores che gli diede molta notorietà e ricchezza. Subito dopo frequentò il circolo poetico di Messalla Corvino, dove conobbe Tibullo e altri poeti del circolo. Poi entrò a far parte del circolo poetico di Mecenate e quindi frequentò anche la corte di Cesare Ottaviano Augusto. Ovidio visse una vita spensierata, gaia, disinibita e mondana; si mostrava, insomma, un gran viveur, come (ci) informa e (ci) descrive la prima elegia del terzo libro degli Amores, nei versi 17 – 30. Questi anni furono, per Ovidio, i suoi migliori anni, sia per la fama poetica conquistata, sia perché frequentava le più belle case della Roma patrizia. Ovidio, in questi anni di matura giovinezza e di vita galante, ebbe anche modo di conoscere e frequentare la gioventù raffinata e licenziosa della Roma-bene di allora. Subito dopo scrisse altre opere poetiche che ingrandirono la sua ricchezza ed ampliarono la sua indipendenza poetica, politica e sociale. All’apice di questa vita libertina, elegante e raffinata, Ovidio fu colpito da un editto punitivo di Cesare Ottaviano Augusto che lo relegava nella città di Tomi, nella Tracia, alla foce del fiume Danubio. Il motivo di questa relegazione era dovuto al fatto che Ovidio era stato coinvolto in uno scandalo di corte che aveva come protagonista la nipote stessa di Ottaviano, Giulia Minore che aveva commesso adulterio con il giovane Decimo Silano. Anch’essa nello stesso anno fu mandata in esilio a morire nelle isole Tremiti, nell’Adriatico. Ovidio partì da Roma l’8 a.C. e arrivò a Tomi nel marzo del 9 a.C.. Ovidio rimase in questa città fino alla sua morte scrivendo altri libri che inviava a Roma a sua moglie ed altri amici affinché intervenissero a chiedere la grazia a Cesare Ottaviano Augusto. Ma l’Imperatore fu irremovibile fino all’ultimo e anche il suo successore Tiberio non rimosse la punizione, così che Ovidio, solo, amareggiato, avvilito e prostrato, morì a Tomi nel 17 o 18 d.C..

II

Nella terza elegia del terzo libro dell’opera Tristia, Ovidio ha scritto i seguente epitaffio, destinato ai posteri:

IO CHE QUI GIACCIO, CANTORE DI TENERI AMORI,

IL POETA NASONE, PERII A CAUSA DEL MIO INGEGNO.

A TE CHE PASSI, SE MAI SEI STATO INNAMORATO,

NON TI SIA GRAVE DIRE:

LE OSSA DI NASONE RIPOSINO IN PACE.

Questa epigrafe è stata scolpita sul suo monumento funebre che oggi si trova nella città di Costanza (la Tomi di allora), sul Mar Nero, a rendere immortale la gloria di Ovidio. Io, Biagio Carrubba, credo che questo epitaffio sia il miglior modo per rendere testimonianza alla gloria di Ovidio. Infatti credo che esso esprima l’indipendenza personale e l’autonomia del pensiero poetico e politico di Ovidio nei confronti della politica e della ideologia dell’Imperatore Cesare Ottaviano Augusto. Ovidio stesso aveva profetato questa sventura nei versi 12 – 13 della dodicesima elegia del terzo libro degli Amores, dove così aveva scritto:

“E’ DUBBIO SE I CARMI GIOVINO: A ME NOCQUERO SEMPRE;

ESSI HANNO SUSCITATO L’INVIDIA PER LA MIA FORTUNA”.

III

Opere poetiche di Ovidio:

  1. Amores (Amori). Prima edizione in 5 libri, scritta tra il 20 e il 19 a.C..
  2. Heroides (Eroine). Lettere d’amore, opera scritta tra il 15 e 10 a.C..
  3. Amores (Amori). Seconda edizione in 3 libri scritta tra il 10 e l’8 a.C..
  4. Ars  amatoria (L’arte di amare). Scritta tra il 1 a.C. e il 2 d.C..
  5. Remedia amoris e Medicamina faciei feminae scritte negli stessi anni.
  6. Metamorphoseon (Le metamorfosi). Scritta tra il 3 e l’8 d.C..
  7. Fasti ( I fasti). Scritta tra il 3 e l’8 d.C..
  8. Epistulae ex Ponto (Lettere dal Mar Morto). Scritta tra il 9 e il 14 d.C..
  9. Tristia (Tristezze). Scritta tra il 9 e il 12 d. C..
  10. Ibis (Ibis). Scritta tra il 12 e 15 d.C..

IV

Amores.

L’opera poetica “Amores” è la composizione elegiaca composta da elegie, scritte in distici elegiaci, raccolte in tre libri. Il primo libro contiene 15 elegie; il secondo libro contiene 19 elegie; il terzo libro contiene 15 elegie. Ovidio, in questa opera poetica, riprende, sviluppa e rinnova i temi e gli argomenti della tradizione elegiaca romana: da Gallo a Catullo e da Tibullo a Properzio. Il filo conduttore dell’opera elegiaca è Corinna, che viene però descritta e presentata più in forma stilizzata che in carne e ossa. Ovidio parte dal servitium amoris e si avvicina al milites amoris. Ovidio, infatti,  inizia il suo percorso d’amore dichiarandosi uno schiavo d’amore (servitium amoris); accetta i tradimenti di Corinna, anche perché lei ha già un marito legittimo; accetta anche i rifiuti e gli spergiuri di lei; ma a poco a poco si allontana da lei. Alla fine, anche Ovidio, come Properzio, abbandona Corinna e si congeda anche dalla poesia elegiaca. Questo percorso è, tuttavia, tortuoso e i collegamenti tra le varie elegie non sono sempre lineari e coerenti. Oltre alle elegie dedicate a Corinna vi sono anche altre elegie di argomento vario tra le quali la più famosa elegia è quella dedicata alla morte di Tibullo (elegia n. 9 del terzo libro). La novità di Ovidio, rispetto ai poeti elegiaci, consiste nell’innovare e nell’introdurre nuovi contenuti nell’elegia latina e nel dare un nuovo tono emotivo più leggero e più ironico all’intera opera. Ovidio introduce, anche, un nuovo stile rispetto alla serietà e alla passionalità dei poeti elegiaci. Il nuovo stile di Ovidio consiste nel dare una forma espressiva più fluida e più morbida ai versi, che così risultano più vivaci e più scorrevoli, ricchi di mitologia e di figure retoriche ed agili nel ritmo e nella forma. Quindi Ovidio esprime e aggiunge, nelle sue elegie, un tono sorridente e uno stile giocoso ed ironico. Egli non vuol fare impietosire e appassionare i lettori, ma soltanto vuole dilettare e divertire i lettori.  In questo cambiamento di schieramento sta tutta la novità di Ovidio elegiaco. Ovidio quindi non è più lo schiavo d’amore ma diventa il soldato d’amore che con la sua iniziativa riesce a conquistare e sedurre molte donne di Roma. In questo modo Ovidio diventa un seduttore capace di sfruttare a suo vantaggio il sex appeal delle belle donne romane; ma la novità più importante di quest’opera è il fatto che Ovidio tratta l’amore come un gioco, uno scherzo o un puro divertimento che ha il fine di fare divertire e appassionare i lettori romani di allora. Ovidio scrive molte elegie proprio sul gioco amoroso e sulla sua fantasia erotica come nell’elegia numero 15 del secondo libro dedicata al suo anello. In questa elegia Ovidio si identifica con il suo anello e immagina di diventare il membro con cui fare l’amore con Corinna. Questo è uno dei tanti esempi con il quale Ovidio esercita la sua fantasia amorosa; poi c’è l’esempio di Cipassi che prima viene prima sedotta e ricattata da Ovidio e poi invitata ad un nuovo amplesso (elegia n. 8 del secondo libro). Un’altra bella e divertente elegia è quella dedicata e incentrata alla seduzione di Corinna; in questa elegia Ovidio esulta perché ha saputo portare Corinna nel suo letto, benché fosse sorvegliata sia dal marito, sia dal custode e sia dalla porta chiusa, (elegia n. 12 del secondo libro). Insomma gli Amores presentano una varia casistica d’amore piacevole per tutti i gusti. Io, Biagio Carrubba, credo che la bellezza e il fascino di questa opera poetica siano dovute al fatto che Ovidio scherzi e giochi con l’amore presentandoci diversi casi d’amore. La variazione di queste elegie rappresenta, quindi, la novità delle elegie ovidiane e produce nel lettore un forte sentimento estetico e genera un vivo e vibrante piacere dell’anima.

MODICA, 06/11/2024

PROF. BIAGIO CARRUBBA

Share Button

Replica

Puoi usare questi tag HTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>