11. Un’analisi della poesia  “Il gelsomino notturno” di Giovanni Pascoli.

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La poesia è la poesia numero 36, fu scritta nel luglio del 1901, e fu pubblicata nella I edizione dell’opera del 1903.

                        Testo della poesia

                        E s’aprono i fiori notturni,

                        nell’ora che penso a’ miei cari.

                        Sono apparse in mezzo ai viburni

                        le farfalle crepuscolari.

                        Da un pezzo si tacquero i gridi:

                        là sola una casa bisbiglia.

                        Sotto l’ali dormono i nidi,

                        come gli occhi sotto le ciglia.

                        Dai calici aperti si esala

                        l’odore di fragole rosse.

                        Splende un lume là nella sala.

                        Nasce l’erba sopra le fosse.

                        Un’ape tradiva sussurra

                        trovando già prese le celle.

                        La Chioccetta per l’aia azzurra

                        va col suo pigolio di stelle.

                        Per tutta la notte s’esala

                        l’odore che passa col vento.

                        Passa il lume su per la scala;

                        brilla al primo piano: s’è spento…

                        È l’alba: si chiudono i petali

                        un poco gualciti; si cova,

                        dentro l’urna molle e segreta,

                        non so che felicità nuova.

Parafrasi della poesia

I gelsomini notturni aprono le corolle

all’imbrunire quando penso ai miei cari morti.

Le farfalle notturne appaiono

in mezzo ai viburni.

I gridi degli uccellini tacciono da qualche ora

soltanto là in quella casa si sente qualche mormorio.

Gli uccelli dormono sotto le ali

come gli occhi dormono sotto le palpebre.

L’odore (dei gelsomini) simile a quello delle fragole,

si diffonde dai calici aperti.

Un lume splende al pian terreno.

L’erba nasce sopra le tombe.

Un’ape tardiva arriva al suo alveare e gira

poiché trova le cellette già occupate.

La costellazione delle Pleiadi va per il cielo

con il suo scintillio di stelle.

L’olezzo dei gelsomini passa con il vento

e si diffonde per tutta la notte.

Il lume passa per la scala

brilla al primo piano: si spegne…

È l’alba, i petali si richiudono

un poco sciupati. Non so

quale felicità nuova matura

dentro l’ovario umido e nascosto.

Il tema della poesia

Il tema della poesia è la felicità che si prova nel dare la vita a un essere nuovo. Il poeta rappresenta la fecondazione dei novelli sposi attraverso la fecondazione dei gelsomini che sono impollinati dagli insetti. Il poeta fa una lunga similitudine tra la fecondazione umana e quella dei fiori: come all’imbrunire i fiori aprono i calici per ricevere il polline, così la donna apre il grembo per ricevere il seme. In natura tutto tace e anche nella casa dove il lume passa dal pian terreno al primo piano. Il poeta guarda con attenzione il muoversi del lume che si spegne e lui immagina quale felicità provino gli sposi, felicità che lui non conosce perché non l’ha mai provata.

Il messaggio della poesia

Il messaggio della poesia è l’augurio che il poeta rivolge al suo amico Gabriele Briganti e alla sua sposina che si sposano; già il suo amico ha fatto sapere al poeta che il primo figlio che avranno avrà il nome Dante Gabriele Giovanni. Pascoli, in questa poesia, è stato accusato di voyerismo perché quando si spegne il lume lui è ancora lì a guardare.

La tesi della poesia

La tesi della poesia è l’immaginazione della felicità che si prova quando due esseri umani si accoppiano per dare la vita ad un nuovo figlio.

Analisi della forma

Metrica

Sei strofe composte da quartine di una coppia di novenari anapestico-dattilici.

Il linguaggio della poesia

Il linguaggio della poesia è notevolissimo perché costruito su moltissime figure retoriche e su un linguaggio simbolico e analogico.

La lexis della poesia

La lexis della poesia è molto alta, simbolica e analogica. Il tono emotivo è di stupore, di ammirazione e di curiosità.

La bellezza della poesia

La bellezza della poesia è data dalla costruzione simbolica delle immagini, costruite per asindeto. La poesia esprime la gioia degli sposi con linguaggio allusivo, che dice e non dice. Infine il poeta esprime la sua curiosità del fatto sessuale che per lui rimane qualcosa di sconosciuto e di sofferente.

Modica 10 luglio 2019                                              Prof. Biagio Carrubba

Rivisto e pubblicato oggi 04 luglio 2023

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